Dallo scorso 1 dicembre 2021 Amazon ha apportato alcune novità sulle procedure di verifica in via automatica sui reclami dei clienti. Ora, infatti, Amazon procede con il rimborso degli ordini per conto dei venditori. Lo fa quando è possibile dimostrare la consegna di un pacco usando le informazioni di monitoraggio fornite al momento della conferma dell’ordine. In ogni caso, il marketplace ha informato che questo update non determina alcun cambiamento delle politiche sui resi già esistenti.
Vediamo di seguito alcuni dei principali e più ricorrenti esempi di reclami che sono ora oggetto di verifica automatica da parte di Amazon mediante la prova di avvenuta consegna.
Pacco rifiutato e tornato indietro
La prima ipotesi è quella in cui le informazioni relative al monitoraggio indichino che il pacco è stato rifiutato ed è tornato indietro al mittente.
Si tratta dell’ipotesi di un cliente che rifiuta un pacco alla consegna. Le informazioni di spedizione evidenziano che il pacco è stato effettivamente restituito al mittente. In questo caso, Amazon rimborsa in via automatica il cliente e addebita sull’account del venditore l’importo del reclamo.
Il marketplace indica altresì che questo comportamento non avrà alcun impatto sullo stato dell’account. Non impatterà nemmeno sul calcolo della percentuale dei prodotti difettosi. Viene considerato che il pacco non è stato né ricevuto né aperto.
Pacco non spedito nei termini
La seconda ipotesi ricorrente è quella del pacco che non è stato inviato entro i termini di spedizione originariamente previsti. In questo caso, o nel caso in cui la spedizione non sia stata confermata su Seller Central, Amazon procederà con il rimborso automatico. Contestualmente, addebiterà sull’account del venditore l’importo del reclamo.
Attenzione, però. Contrariamente alla prima ipotesi di cui abbiamo parlato, questo comportamento influirà sulla qualità dell’account.
Pacco che non è stato possibile recapitare
Concludiamo infine con la terza ipotesi contemplata da Amazon. Le informazioni sul monitoraggio indicano come non sia stato possibile procedere con il recapito dell’articolo al cliente.
Se questo è il caso, allora Amazon effettuerà il rimborso in via automatica in favore del cliente, addebitando sull’account del venditore l’importo del reclamo. In tali ipotesi, comunque, quanto accaduto non avrà alcun impatto né sullo stato dell’account né sulla percentuale di ordini difettosi.
Di contro, c’è ipotesi in cui Amazon non sia in grado di verificare mediante le informazioni relative al monitoraggio. Allora domanderà al cliente di contattare il venditore al fine di risolvere il problema lamentato, prima di inoltrare un reclamo. In ogni caso, i clienti dovranno comunque contattare direttamente i venditori per ottenere maggiori dettagli sui problemi relativi ai resi.
buongiorno
sono onetti giorgio con account venditore
Io penso che la politica di AMAZON generalmente è di tutelare SOLO il cliente che acquista.
in questo modo il cliente quando acquista pensa di poter fare quello che vuole (quasi giocare)
a scapito dei venditori.
tanto vi dovevamo
cordiali saluti
go
Ciao Giorgio,
sicuramente il tuo pensiero sarà condiviso da moltissimi altri venditori.
Non c’è dubbio che le politiche dei resi di Amazon siano molto favorevoli ai clienti.
D’altra parte il marketplace fornisce grandi opportunità di crescita e di sviluppo del proprio business a livello internazionale. Probabilmente è questo a controbilanciare la situazione a favore dei venditori e a far sì che il numero di seller su amazon sia sempre in aumento.
Grazie mille per il tuo commento