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Intellectual Property Accelerator di Amazon: Vantaggi per Venditori

Anche in Italia, così come in parte del resto dei principali mercati europei in cui opera da tempo, Amazon ha lanciato il suo Intellectual Property Accelerator, un interessante programma con cui la società di Jeff Bezos si schiera di fianco alle piccole e medie imprese con lo scopo di rendere più semplice la registrazione dei marchi, la tutela nei confronti della contraffazione delle merci e, di conseguenza, il miglioramento della difesa legale della proprietà intellettuale.

Un intervento molto significativo, che probabilmente servirà anche a contenere l’inutile narrativa di coloro che vedono Amazon contrapposta alle piccole realtà locali, come se fossero due entità in costante contrasto, e come se non vi fossero invece delle utili opportunità per creare delle valide sinergie a beneficio di entrambi.

Come funziona IP Accelerator

Ma, premesse a parte, come funziona IP Accelerator per le imprese italiane? Che cosa ha in mente di fare Amazon per la difesa della proprietà intellettuale degli imprenditori nazionali?

In estrema sintesi, e invitando tutti coloro i quali fossero interessati ad approfondire direttamente sulla vetrina che il marketplace ha dedicato a questa iniziativa, IP Accelerator è in grado di mettere in contatto gli imprenditori con una rete di studi legali e di consulenza presenti in tutto il territorio europeo e, intuibilmente, specializzati nella tutela dei diritti della proprietà intellettuale.

Dunque, la PMI che desidera scoprire in che modo poter rafforzare i propri diritti e la difesa dei propri interessi, non dovrà far altro che contattare uno degli studi legali attraverso il programma Accelerator, e ottenere da tale controparte tutta la consulenza di cui necessita.

Che cosa accada poi tra lo studio legale e la PMI una volta posti in contatto da Amazon, non è dato saperlo, considerato che non ci sono vincoli di sorta.

Dunque, da una parte è ben possibile che il rapporto tra le due parti possa esaurirsi in una semplice richiesta preventiva, una panoramica sulle azioni disponibili per poter tutelare il proprio brand e i propri prodotti in ambito internazionale. Dall’altra parte è però possibile che lo studio legale possa diventare un vero e proprio partner dell’azienda, seguendola in ogni fase della sua crescita sui mercati internazionali.

Quali sono i vantaggi per le PMI?

A questo punto del nostro approfondimento, possiamo anticipare quella che è probabilmente la domanda che molti dei nostri lettori imprenditori si staranno già ponendo: per quale motivo potrebbe essere più conveniente rivolgersi alla consulenza di uno studio legale introdotto nell’IP Accelerator, piuttosto che, ad esempio, rivolgersi con la stessa fiducia a uno studio legale nella propria città?

Effettivamente, la domanda è ben posta!

In linea di massima, i vantaggi che Amazon sembra poter riconoscere a tutte le PMI che parteciperanno al proprio programma sono principalmente due:

  1. da una parte la possibilità di entrare in contatto solo ed esclusivamente con studi legali dalla comprovata esperienza in questo ambito, evitando così che possano essere contattati dei consulenti che non sono in grado di rispondere efficacemente alle esigenze della clientela;
  2. dall’altra parte, la possibilità di poter beneficiare di una tariffa più competitiva, considerato che Amazon ha assicurato che gli studi legali coinvolti nel proprio programma di accelerazione dovranno garantire alle PMI degli onorari massimi piuttosto ridotti.

Per inciso, l’accesso al programma Intellectual Property Accelerator di Amazon è completamente gratuito per le PMI. L’imprenditore pagherà solo ed esclusivamente per la consulenza ricevuta dallo studio legale.

Perché l’IP Acclerator è importante e non dovresti sottovalutarlo

Se il tuo business ti conduce a esplorare diversi mercati oltre a quello italiano, il programma IP Accelerator potrebbe realmente fare la differenza per poter rendere la tua attività più sostenibile in ambito globale.

Stando a quanto afferma una recente indagine condotta dalla stessa Unione Europea, infatti, meno di una PMI su dieci nell’UE si tutela registrando i diritti di proprietà intellettuale, contro una proporzione notevolmente migliore (una su tre) tra le imprese di maggiori dimensioni. Si tratta di un deficit molto grave nella protezione del marchio, che espone le piccole e medie imprese a tutti i rischi che ne conseguono, fino a determinare la loro esclusione dal mercato, e la cessazione delle loro attività proprio per aver sottovalutato l’essenzialità di tutelare al meglio il proprio brand.

È lo stesso dossier curato dall’UE a sottolineare poi come quasi quattro PMI su dieci affermino che il motivo principale che le ha indotte a non registrare il marchio sia la scarsa conoscenza della proprietà intellettuale e di come difenderla.

Ecco perché riteniamo che un programma come quello avviato da Amazon possa realmente costituire un motivo di maggiore focalizzazione delle attenzioni nei confronti della difesa del brand, e come possa contribuire in modo non marginale ad alimentare più concretezza in questo ambito.

Sia sufficiente tenere conto che ad oggi più di 150.000 PMI europee vendono su Amazon, e che i prodotti venduti da questi partner di vendita rappresentano più della metà dei prodotti che Amazon vende nei suoi prodotti online. Se le percentuali rilevate in sede UE dovessero essere veritiere, significa dunque che circa 135.000 PMI stanno vendendo oggi i propri prodotti su Amazon senza aver registrato il proprio marchio, esponendosi così a un grave rischio per la tenuta del proprio business.

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Un pericolo più concreto di quel che pensi

Se poi ritieni che il pericolo di contraffazione del proprio marchio non sia tangibile e concreto, purtroppo ti sbagli (e di tanto!).

Come diverse analisi dimostrano, infatti, nel 2020 sono ulteriormente cresciuti i venditori fake su Amazon, ovvero quegli operatori che promettono di vendere prodotti di ogni categoria, illustrati con informazioni e immagini non veritiere, o ancora quei venditori che immettono sul mercato prodotti sviluppati replicando disegni e progetti altrui.

Un contesto incerto e pregiudizievole, con cui purtroppo si stanno scontrando sempre più PMI italiane, alle prese con la necessità di correre tardivamente ai ripari, nel momento in cui scoprono che i propri prodotti sono stati copiati da altri concorrenti, o sono stati utilizzati per poter produrre modelli molto similari.

Grazie all’IP Accelerator, dunque, le PMI potrebbero avere uno strumento in più per poter tutelare il proprio marchio, da attingere al portafoglio di servizi alternativi che il marketplace ha peraltro già sviluppato a beneficio delle aziende, anche italiane.

Tra i vari e più noti, si pensi al Brand Registry, un servizio che permette alle PMI di disporre di strumenti di gestione e di protezione del proprio marchio online: un servizio gratuito del quale parleremo in un prossimo approfondimento, e che ha permesso alla piattaforma di veicolare la registrazione di più di 350 mila marchi, che oggi possono facilmente identificare e segnalare la violazione sospetta della propria proprietà intellettuale, e ottenere un maggiore controllo sui prodotti che si trovano nelle pagine in cui appare il proprio.

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Maggiori informazioni

Se desideri disporre di maggiori informazioni su IP Accelerator di Amazon, ti consigliamo di consultare il sito internet brandservices.amazon.com/ipaccelerator.

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