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Vendere made in Italy su amazon in USA

Vendere made in Italy su amazon in USA

Gli Stati Uniti sono il secondo mercato export italiano, con una quota del 10,5% del totale delle esportazioni. L’interscambio commerciale con il nostro Paese conta nel 2022 ben 65 miliardi di euro di export e 25 miliardi di euro di import, con conseguente surplus per circa 40 miliardi. Questa è una vera miniera d’oro per chi vuole vendere made in italy su Amazon in USA. Leggi l’intero articolo per capire come dare ai tuoi prodotti un’opportunità internazionale oltreoceano.

Stando all’ultimo aggiornamento disponibile presso l’Osservatorio Economico del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, al 31 ottobre 2023 l’interscambio contava 55 miliardi di euro di export (in aumento di 2,2 miliardi di euro a/a) e 21 miliardi di euro di import, con surplus commerciale di 34 miliardi di euro.

Invece, per quanto riguarda la composizione merceologica dell’export italiano negli USA, il primo settore è quello dei macchinari e degli apparecchi (10 miliardi di euro). Seguono i mezzi di trasporto (9,2 miliardi di euro), gli articoli farmaceutici, chimico – medicinali e botanici (6,8 miliardi di euro). Giù dal podio troviamo poi i prodotti alimentari, le bevande e il tabacco con 5,4 miliardi di euro. A seguire, i prodotti tessili, l’abbigliamento, le pelli e gli accessori con 4,6 miliardi di euro. Poi troviamo i prodotti delle altre attività manifatturiere con 4,4 miliardi di euro. I restanti 14,4 miliardi di euro sono suddivisi tra le ulteriori categorie.

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Fonte: Osservatorio Economico del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (qui il pdf scaricabile)

I dati confermano dunque, in modo ancora più chiaro, come gli Stati Uniti siano tra i massimi partner commerciali italiani. Inoltre, il food & beverage costituisce probabilmente una delle opportunità più ghiotte per i piccoli e medi venditori.

Non conosci i requisiti fiscali che occorrono per vendere su Amazon USA? Allora puoi leggere la nostra guida: “Come vendere su Amazon USA: La Guida Completa per seller europei

I 5 settori in cui vendere secondo InfoMercatiEsteri

Promettiamo che torneremo sul settore appena accennato nelle prossime righe. Intanto, possiamo qui riepilogare che, secondo InfoMercatiEsteri, l’Osservatorio Economico del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, i 5 settori in cui vendere sono:

  • Servizi di informazione e comunicazione
  • Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici
  • Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi
  • Macchinari e apparecchiature
  • Commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli.

Ma per quali motivi?

Abbiamo cercato di riassumere le principali valutazioni nelle righe che seguono.

Settore

Cos’è

Trend

Perché vendere

Servizi di informazione e Comunicazione

È il comparto dell’informatica e delle telecomunicazioni, in cui gli USA detengono più del 31% della quota di mercato globale, per un valore di mercato di 1.800 miliardi di dollari. Piattaforme cloud, software per l’intrattenimento, e-commerce, applicazioni mobili, sistemi di monitoraggio personale, data intelligence, big data, cybersecurity, Internet of Things. Le difficoltà negli approvvigionamenti hanno aperto nuove opportunità per le produzioni italiane. Finora erano rimaste in secondo piano rispetto alle abitudini di import degli USA per questo settore.

Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici

Chimica e farmaceutica, in cui gli USA sono i leader mondiali nella produzione e per export, oltre che i maggiori consumatori di principi attivi e intermedi del mondo, con una domanda che supera il 50% del mercato totale. Ricerca medicale e sperimentazione diagnostica, scienze biologiche e bio-informatica. La domanda di prodotti negli USA è talmente elevata che il Paese deve ricorrere necessariamente all’import. Grazie all’esperienza italiana nel custom manufacturing (la produzione personalizzata), il nostro Paese si trova in una posizione privilegiata per incrementare i livelli di export.

Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi

Gli USA sono il secondo mercato al mondo per la vendita e la produzione di veicoli e di componenti auto. Tecnologie per sistemi di guida autonoma e per veicoli a basso utilizzo di combustibili fossili, materiali leggeri. Sono sempre più richieste nuove tecnologie per materiali e macchinari di produzione che possano aumentare l’efficienza energetica degli autoveicoli.

Macchinari e apparecchiature

Settore di punta negli USA, con l’impatto economico dell’industria dei macchinari che si estende a tutti i settori. Tecnologie sofisticate nella manifattura, tecnologie di automazione, architettura specializzata, advanced manufacturing. La ripresa post COVID è ancora in corso, con interessanti opportunità per le aziende italiane che riescono a proporre soluzioni tecnologiche e avanzate.

Commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli

Quello dei beni di consumo è il più grande mercato al mondo con PIL di più di 25.000 miliardi di dollari e spesa più elevata al mondo da parte delle famiglie. Accelerazione della rivoluzione digitale e dell’e-commerce. Esistono da tempo enormi opportunità per le imprese italiane che operano in tanti sotto-settori. Per esempio, mobili e arredamenti, apparecchi e giocattoli, prodotti per la scuola e articoli sportivi, strumenti musicali, ecc.

Come vendere prodotti alimentari online negli USA

Tutto ciò premesso, ora ci occuperemo di uno dei settori che apre le maggiori opportunità di commercio internazionale negli USA per i piccoli e i medi venditori che decidono di operare online tramite l’e-commerce: il food & beverage.

USA, primo mercato di esportazione dei prodotti agroalimentari

Gli Stati Uniti sono infatti il primo mercato di esportazione dei prodotti agroalimentari italiani al di fuori dei confini dell’Unione Europea. Il valore di questo export è pari a circa 5,4 miliardi di euro annui. Il trend è peraltro positivo, con un incremento a/a di circa il 10% negli ultimi 5 anni. Una serie di accordi commerciali hanno rivitalizzato le esportazioni alimentari verso il Nord America.

Previsione di crescita del 10% nel periodo 2023-2028

Declinando tale tendenza per l’e-commerce, si consideri come le vendite di generi alimentari negli Stati Uniti abbiano raggiunto i 26,1 miliardi di dollari. Peraltro, questo volume dovrebbe salire a 46,5 miliardi di dollari entro il 2028, con un tasso di crescita annuo composto del 10% nel periodo 2023-28. In questo mercato in continua espansione, è l’e-commerce del food italiano negli USA, veicolato principalmente tramite Amazon, ad acquisire una quota sempre più rilevante. Secondo i dati Promos la quota di mercato delle vendite di food online USA è pari a circa un terzo del totale.

Quali sono i prodotti più esportati?

All’interno del food & beverage, i prodotti italiani più esportati sono l’olio di oliva, pasta, vini, formaggi, salumi, acqua minerale, caffè. Più nel particolare, su Amazon i venditori riescono a generare le maggiori vendite sulle specialità nazionali e regionali. Queste specialità soddisfano il desiderio di una crescente fetta di consumatori a stelle e strisce di portare sulle proprie tavole le eccellenze italiane, un vero e proprio sinonimo di qualità.

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Pertanto, nelle politiche di vendita del food online negli USA, sarebbe opportuno tenere a mente il profilo dell’acquirente. In particolare, secondo i report Promos, negli USA chi fa la spesa online ed è disponibile a importare prodotti italiani è una persona tendenzialmente giovane e benestante. Generalmente vive e lavora nelle zone urbane del Paese. Valori sempre più importanti, per costoro, sono l’attenzione alla sostenibilità e al rispetto dell’ambiente. Detti valori dovrebbero emergere dal tenore dei messaggi commerciali.

Naturalmente, il fatto che i prodotti alimentari italiani siano così richiesti negli Stati Uniti non deve far passare in secondo piano una cosa importante. La vendita di tali beni è disciplinata da alcune regole specifiche in materia di produzione, trasformazione e esportazione. Sono regole aggiuntive rispetto a quelle applicate alla generalità dei prodotti, con cautele in più nel momento in cui ci si avvicina alla vendita verso il Nord America.

Food Safety Modernization Act (FSMA)

Il mercato americano viene ritenuto da molti operatori tra i più ostici. In particolare e soprattutto da quando, nel 2016, è entrato in vigore il Food Safety Modernization Act (FSMA).  Si tratta di una riforma della sicurezza alimentare. Essa garantisce la salute pubblica con azioni preventive che non possono che avere un impatto diretto anche sul food & beverage importato.

In sostanza, il FSMA ha ampliato e approfondito i poteri concessi alla Food and Drug Administration. La FDA è l’agenzia americana che si occupa di regolamentare e supervisionare la sicurezza su cibo, integratori, farmaci, dispositivi medici, cosmetici e prodotti a base di tabacco.

HARPC (Hazard Analysis and Risk Based Preventive Controls)

In sintesi, sulla base delle nuove regole le imprese che intendono vendere prodotti agroalimentari negli USA sono tenute ad elaborare il piano HARPC (Hazard Analysis and Risk Based Preventive Controls). Il piano prevede un analisi che possa individuare ogni rischio potenziale associato all’attività produttiva.  Deve inoltre stabilire processi di prevenzione e correzione nell’eventualità del verificarsi di un rischio. Si applica a tutti i prodotti tranne carne, uova e prodotti a base di uova, latte e prodotti agricoli freschi. Questi ultimi rientrano invece sotto la giurisdizione dell’USDA (U.S. Department of Agriculture). Sono esclusi anche i produttori di bevande alcoliche sopra i 7 gradi, regolate dal TTB (Alcohol and Tobacco Tax and Trade Bureau).

Preventive Controls Qualified Individual (PCQI)

Tra le altre incombenze c’è l’implementazione del Food Safety Plan. Si tratta di un piano di autocontrollo aziendale integrato con l’analisi dei rischi, e l’individuazione del Preventive Controls Qualified Individual (PCQI). Questa figura può essere sia una persona interna all’azienda che un consulente esterno sottoposto a specifica formazione.  Deve essere in grado di conseguire un’attestazione da parte di un ente riconosciuto come la Food Safety Preventive Controls Alliance (FSPCA).

Quali altre norme e registrazioni esistono?

Vendere negli USA: prodotti più venduti e strategie commerciali

Figura 2 – Le tre regole fondamentali per l’export negli USA

Fonte: Export.gov.it

Queste nuove norme integrano (e non sostituiscono) le precedenti. Ne deriva che chi vuole esportare negli USA prodotti alimentari, anche se vuole farlo esclusivamente tramite e-commerce, dovrà pur sempre:

  • Registrarsi al FDA: l’operazione può essere effettuata online attraverso la piattaforma FIS, il sistema elettronico della FDA. È obbligatoria per gli stabilimenti che producono, trasformano, confezionano o detengono prodotti alimentari destinati al consumo negli Stati Uniti. Pertanto, la registrazione riguarda non solamente gli stabilimenti posti sul suolo americano, quanto anche quelli localizzati all’estero.
  • Nominare un FDA Agent o US Agent: uno step essenziale è la necessità di nominare lo US Agent, persona fisica o giuridica residente negli Stati Uniti. Ogni stabilimento estero che si registra presso l’FDA lo deve obbligatoriamente nominare. Il suo ruolo è sostanzialmente quello di fungere da punto di collegamento tra l’FDA e lo stabilimento in caso di comunicazioni urgenti. La sua nomina deve essere contestuale alla registrazione al FDA.
  • Inviare la Prior Notice:  è una comunicazione anticipata che l’esportatore deve inviare all’FDA ogni volta che effettua una spedizione verso gli Stati Uniti. Anche questa comunicazione si effettua mediante il sistema elettronico della FDA. È essenziale anche nella sola ipotesi di invio di una campionatura.

Conclusioni

Gli Stati Uniti sono un mercato dall’enorme potenziale per gli esportatori italiani. Ciò nonostante, presuppone un elevato livello di preparazione da parte delle aziende tricolori.

Proprio per questo motivo gli operatori interessati a cogliere le migliori opportunità riservate dal mercato nordamericano devono fare uno step preparatorio essenziale. Devono dotarsi di tutti gli strumenti più funzionali per conformarsi alle normative, rispettando i vincoli e le tempistiche previste.

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